CRISTINA BALMA-TIVOLA

KRI "muovere [k] liberamente [ri]" | STI "stare [s] in moto [ti]" | NA "effetto [ā] del soffio vitale delle acque [n]"

In Proceedings (2015-2016)

In-Proceedings è un progetto collaborativo di Cristina Balma-Tivola ed Elena Fonti. Il lavoro consiste in una ricerca attraverso strumenti visivi e verbali in cui ciascuna lavora liberamente per conto proprio sulla medesima parola-concetto, quindi scambia il risultato della propria ricerca con l’altra, si sceglie insieme la parola-concetto successiva e la data di consegna, e così via per 12 mesi.
I risultati della ricerca confluiscono quindi nella produzione d’un libro d’artista e in una mostra.

Il processo di ricerca

Quando iniziammo il lavoro, non sapevamo quale ne sarebbe stato l’esito, tanto in termini di contenuti che di forme: eravamo interessate alla ricerca in sé, al cercare e produrre le nostre concezione ed elaborazioni, al rimanere aperte, in ascolto dei nostri pensieri, e di ciò che ci circondava e vi poteva confluire dentro. Si trattava di un gioco serio dove l’importante non era il risultato ma il gioco in sé, il provare piacere nel farlo, con l’unica regola che ci eravamo date: stare di volta in volta dentro le scadenze concordate.
Sin dall’inizio, Elena prese in carico la parte visiva e Cristina quella verbale. Avendo bisogno di fissare un punto di partenza, analizzammo i nostri nomi suddividendoli in sillabe delle quali cercammo origine e associazioni di significati in sanscrito e greco antico. Felicemente, scomprimmo ch’era presente, come elemento comune, l’idea di energia, soffio, respiro.

All’incirca ogni mese e mezzo sceglievamo una parola e una data in cui ci saremmo trovate via email per scambiarci il risultato del nostro lavoro. Nel frattempo, ciascuna di noi caricava su un blog privato le fonti di ispirazioni e le elaborazioni parziali, con la promessa reciproca che non avremmo guardato ciò che l’altra stava facendo.
La scelta di usare l’email piuttosto che una chat o skype – strumenti immediati di comunicazione e feedback – fu intenzionale: volevamo darci il tempo di osservare, leggere, riflettere, mettere insieme testi e parole, e nell’arco di 48 ore discutere con calma per iscritto di somiglianze, ricorrenze, differenze, sfumature nelle nostre produzioni.