CRISTINA BALMA-TIVOLA

KRI "muovere [k] liberamente [ri]" | STI "stare [s] in moto [ti]" | NA "effetto [ā] del soffio vitale delle acque [n]"

Henri de Toulouse-Lautrec

Il matrimonio tra cugini di primo grado generò un uomo che ai primi movimenti da bambino e poi da ragazzo si fratturò prima una gamba poi l’altra e queste non crebbero più – lasciando il giovane in un corpo solo parzialmente sviluppato e terribilmente gracile. Di famiglia aristocratica, Toulouse-Lautrec potè soggiornare nell’ambiente parigino senza difficoltà, ma di questo si innamorò presto della rappresentazione di persone del popolo – che dipingeva con pennellate veloci per restituire movimenti, istanti, gesti quotidiani.

Quest’estate ho avuto la fortuna di visitare il museo Toulouse-Lautrec ad Albi, sua città natale: dipinti di cavalli, realizzati precocemente, per poi passare al ritratto di figure umane, in primis la madre – sempre così triste e con lo sguardo basso e perso nei propri pensieri – quindi gente comune, marginale (il mondo della prostituzione) e infine eccentrica (fuori dal cerchio della normalità: ballerine, cantanti d’opera).

Quante volte mi sono riconosciuta nelle sue donne che indossavano le calze, o che attendevano di fare il bagno. Quanto ho sorriso della complicità femminile tra le stanche prostitute. E quante volte mi sono chiesta come queste lo percepissero e vi si rapportassero – lui con una disabilità così grave che lo faceva apparire deforme agli occhi di chi non si sarebbe mai innamorata invero della dolcezza del suo sguardo, uguale a quello rassegnato della madre.
Perché questo mi sono chiesta tutto il tempo in cui passavo davanti ai suoi lavori e vedevo i volti rappresentati: se il rapporto con i suoi soggetti fosse basato su una complicità di pietas per la condizione umana quando le persone vivono situazioni errate, in qualche modo ‘fuori dalla norma’. E per questo l’ho sentito parte del mio mondo, o voglio solo illudermi che vi sarebbe stato, e vi avrebbe trovato sollievo dalla solitudine e dalla disperazione.

Andate a vedere i suoi lavori, al momento sono in mostra alla Fondazione Magnani Rocca nella sede di Mamiano di Traversetolo (Parma).