CRISTINA BALMA-TIVOLA

KRI "muovere [k] liberamente [ri]" | STI "stare [s] in moto [ti]" | NA "effetto [ā] del soffio vitale delle acque [n]"

Il piccolo banco delle meraviglie (2017)

Bancarella + performance + lezione di antropologia (2015-2017).

Un banco al mercato dell’usato in cui vendere oggetti retrò, ma tenere anche una lezione di antropologia museale fuori dall’accademia in modo inedito, originale e piacevole per il pubblico.

[14/10-23/12 per 5 sabati]
1° sabato: 14 ottobre 2017.
2° sabato: 4 novembre 2017.
3° sabato: 9 dicembre 2017.
4° sabato: 16 dicembre 2017.
5° sabato: 23 dicembre 2017.

 

La bancarella funziona come tale, e ha la sua merce in vendita:
– oggettistica (non preziosa) di inizio ‘900 e in generale retrò
– mappe e qualsiasi cosa legata alle esplorazioni
– artefatti culturali dal mondo extra-europeo
– mineralia (pietre/minerali)
– naturalia (piante, loro rappresentazioni grafiche, ecc.).

Al di là della bancarella, però, nel contesto di una conversazione informale con i potenziali acquirenti viene anche raccontato loro della Wunderkammer, la “Stanza delle meraviglie” (altrimenti detto “Gabinetto delle curiosità”), che veniva allestita nelle case nobiliari dal XVI al XVIII secolo.

Dalla spiegazione di quella pratica si propone quindi alle persone di attuarla anche loro, costruendo la propria esposizione di sé – attraverso oggetti della memoria o del desiderio, così come cose care – all’interno delle proprie case.
Tale lavoro comporta l’immaginare un allestimento della propria biografia personale, dei propri ricordi, della propria immaginazione di sé sia legata alla memoria, sia funzionale a come vogliono che gli altri le percepiscano.

Le persone diventano così ‘curatrici’ sui generis, apprendendo inconsciamente del rapporto esistente tra la modalità espositiva e il messaggio che l’esposizione sottende.

Tutto ciò viene proposto con la fiducia che, attraverso tale lavoro in prima persona, gli individui inizino a sviluppare capacità critiche rispetto alle proposte espositive altrui in mostre e musei.

In questo modo, le medesime conversazioni estemporanee diventano anche piccole lezioni informali di antropologia museale, in cui (oltre ad approfondire il tema delle wunderkammer spiegando meglio quali fossero gli oggetti ivi contenuti) viene spiegato come da quelle nacquero il moderno concetto di ‘museo’ e la differenziazione disciplinare attuale dei diversi musei presenti nelle nostre città.

Di tale ‘lezione’ viene infine lasciato un breve testo in distribuzione gratuita.

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